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1° Maggio in Grancia

grancia br-222x300Al via la seconda edizione del 1° Maggio in Grancia – La Basilicata in vetrina 2014, organizzata dalla Proloco di Brindisi Montagna, l’associazione Spazio Grancia in collaborazione con il Comune di Brindisi Montagna e altre associazioni. 


Dalle ore 10.00 sino a notte inoltrata, si potranno visitare gli stand espositivi delle varie associazioni aderenti, assaporare le specialità tipiche lucane al “Borgo dei Sapori”, partecipare al workshop mattutino sulla Programmazione Europea 2014-2020 sistema naturale e culturale, assistere al “percorso Rapaci” e spettacoli delle diverse proloco lucane, e ascoltare l’esibizione di più di quindici band lucane, con “Il Gran Concerto“, nell’ Auditorium naturale della Grancia. Il programma si svilupperà in più aree del Parco, con orari prestabiliti: Piazza alta, Area Eventi, Area Folklore e Grande Anfiteatro.


Ecco il programma della giornata:
Piazza alta
- dalle ore 10:00: stand espositivi si scopre la Basilicata e le sue eccellenze
- ore 10:00 partenza “Cicloescursione al Parco Grancia 2014″ a cura di Basilicatamtbtour
presentazione di immagini di “Storie di lavoro” a cura di Rocco Giorgio
- dalle ore 10:00 a spasso tra gli animali della fattoria, “Corte degli animali”
- ore 12:30 “Spettacolo di falconeria” a cura di Bitmovies srl...

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I’ VULìV ‘A PIZZ’ C’‘A PUMMAROL’ ‘NGOPP’

Al via la I edizione de “Alla scoperta della pizza napoletana”. Non siamo a Napoli, dove si tiene il famosissimo “Campionato della pizza napoletana”, ma ad Atella, centro del Vulture-Melfese. L’ingegnosa idea di riprodurre quanto da decenni ormai avviene in terra partenopea, è stata di Sebastiano Tozzoli. Pizza a volontà (più di 500 le pizze cotte in forno a legna e sfornate per l’occasione); stand di ogni tipo, tra i quali spiccava il mercatino di usato Pizza e pizzaiolied antiquariato di un’associazione di beni culturali “La Piazza” di Santeramo in Colle (BA); un complesso della vicina cittadina di Filiano, “Non solo note”, che ha provveduto all’intrattenimento dei più piccoli ed all’animazione con organetto e canti; oltre all’esibizione della locale scuola di ballo, “Rosario Free Dance” ad  allietare la serata.


È proprio l’ideatore di questa festa a chiarire come: “Il tutto nasce da una passione, necessaria per portare avanti quel che si ama, come per il calcio ad esempio; la pizza allo stesso modo richiede passione e dedizione, che va coltivata e approfondita. Proprio in virtù di ciò, dato che il nostro impasto è quello classico napoletano, fatto di acqua, lievito, sale e farina, abbiamo ideato di cuocere la classica margherita pomodoro, mozzarella e basilico, in forno a legna. L’auspicio è certamente quello di far conoscere il nostro prodotto, ma soprattutto quello di invogliare la gente e i giovani di Atella a fare qualcosa, nonostante gli aiuti delle autorità siano miseri ed irrilevanti, oltre che far passare una bella serata a tutti i presenti”...

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Tricarico ospita il Raduno delle Maschere Antropologiche

Sabato 26 aprile, a Tricarico si svolgerà la terza edizione del “Raduno delle maschere Tricarico raduno di maschereantropologiche”, un evento che per il terzo anno consecutivo porterà nella città arabo-normanna maschere da tutt’Italia e migliaia di visitatori. L’evento è organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con la Regione Basilicata, l’Azienda di Promozione Turistica della Basilicata, la Città di Tricarico, l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia e la Federazione Europea delle Città del Carnevale.


Troveremo innanzitutto gli otto comuni che fanno parte della “Rete delle maschere antropologiche lucane”: Aliano, con “Le Maschere Cornute”; Cirigliano, con “Le Stagioni”; Lavello, con “Il Domino”; Montescaglioso, con “Il Carnevalone”; San Mauro Forte, con “I Campanacci”; Satriano, con “U’ Rumit, l’Urs”; Teana, con “L’Orso” e Tricarico, con “Le Maschere di Tricarico”. Molti i gruppi provenienti da altre parti della penisola e non solo: dalla Calabria, parteciperà l’“Antico Carnevale Occitano” di Guardia Piemontese (Cosenza); dalla Sardegna, arriveranno i “Sos Tumbarinos” di Gavoi (Nuoro), “Sa Maschera ’e Cuaddu” di Neoneli (Oristano) e i “Boes e Merdules” di Ottana (Nuoro)...

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Storia, mito e fantasia rivivono nel Museo Narrante del Castello di Lagopesole

Sala RepertiCostruito fra il 1242 e il 1250 sui resti di un preesistente edificio militare normanno per volere di Federico II di Svevia, che necessitava di una residenza di caccia e di soggiorno estivo, il Castello di Lagopesole gode di una posizione suggestiva dall'alto del colle che domina la valle di Vitalba.
Il Castello di Lagopesole, secondo lo storico Hubert Ouben, è un luogo unico, che parla della vita di Federico II e dei suoi lasciti culturali.

Oggi, grazie al Museo Narrante, è possibile rivivere l’emozione della vita di corte, gli eventi storico-politici e i personaggi che scandirono la vita dell’Imperatore. Il tutto attraverso un viaggio interattivo e molto suggestivo, un allestimento artistico e multimediale dove risplendono le sfaccettature della variegata personalità di Federico per scoprire, inoltre, la sua epopea. Egli si diceva attirato dalla voglia di perfezione che voleva far confluire attraverso l’arte, la cultura, il governo, la convivenza civile e, più in generale, lo sconfinato “Stupor Mundi”, cioè la curiosità per il mondo.

Il “viaggio” ha inizio nella Sala della Carta Geografica e della Sfera, passando per quelle della Corona e della Corte, fino alle sale dei Reperti e delle Emozioni.
C’è un soldato saraceno, posto a guardia del castello, che ci dà il benvenuto ed invita a entrare per conoscere, giocare e imparare. Pertanto, ogni “straniero” è ospite gradito. Ci accompagna verso la Sala della Carta Geografica, dove è situata una barra della linea del tempo che indica le 12 tappe più significative della vita di Federico II. La carta è stata antichizzata, ma ha i confini attuali per dare la cognizione precisa di dove sono accaduti gli avvenimenti. E’ suggestivo vedere che, allo spostare del cursore su una data, si evidenzia il luogo relativo all’evento e, contemporaneamente, parte la narrazione dell’avvenimento sulla sfera centrale di fronte la mappa. Sulla sfera sono rappresentate selezioni di icone provenienti da codici e miniature. Spettacolo serale
Si passa, poi, alla Sala della Corona, così detta per la presenza di una grande corona ottagonale, appoggiata su pagine di storia e in cui vi sono diverse gemme incastonate. All’apertura di ognuna di esse si scorgono diverse scene medievali con riferimenti al Castello: dal fabbro, al mercato, al medico, alla taverna fino a scene di corteggiamento. I personaggi di queste scene sono tutti lucani.
Si giunge, così, nella Sala della Corte, dove si coniuga grande teatro e tecnologia proiettando sulle pareti l’Imperatore, la sua ultima moglie Bianca Lancia e il figlio prediletto Manfredi, interpretati rispettivamente da Remo Girone, Lorenza Indovina e Antonio Manzini; personaggi che raccontano un po’ della loro vita, rivelando lati umani, inediti e segreti. Si vede Manfredi che narra con ammirazione del padre, che scriveva in versi e prosa. C’è poi Bianca Lancia, ultima delle quattro mogli, che soffriva di solitudine e gelosia, con la continua speranza di essere sposata. Vi è infine Federico II, che fa accenno ai Papi che temevano le sue idee e che, per questo, lo scomunicarono diverse volte, sebbene lui fosse animato non dalla voglia di potere, bensì dal desiderio di perfezione; proprio per questo aveva studiato l’algebra, la filosofia, la poesia, perché “un uomo è tanto più perfetto, quanto più si circonda di maestri”.
Proseguendo il cammino, arriviamo nella Sala dei Reperti ricostruiti che espone documenti federiciani, bassorilievi, codici, gessi, una riproduzione del “De arte venandi cum avibus”, monete, icone ed inoltre quattro postazioni interattive per visualizzare, su schemi-silhouette, i personaggi e gli abiti medievali.
L'ultima tappa è la Sala delle Esposizioni, dove si allestiscono Mostre Temporanee come ad esempio quella sul “Medioevo delle donne” oppure “I volti ed i luoghi di Federico II”, ma anche una Mostra con le opere di Azuma. Come espositori sono stati scelti cavalieri, elmi e spade.

Nelle prossime settimane il Museo Narrante de “Il Mondo di Federico II” sarà potenziato e potrà essere fruito anche dai turisti stranieriVisitatori
Uno degli interventi previsti sarà l’allestimento di una saletta in prossimità dell’ingresso alla Sala delle Mostre Temporanee, che permetterà a gruppi di 15-20 persone di potersi sedere e fruire, attraverso un sofisticato congegno che riporta idealmente ad un libro, di nuovi contenuti in videoproiezione, ispirati alle tematiche affrontate nello spettacolo serale.
Per consentire la visita dell’intero museo anche ai turisti di altre nazionii, l’allestimento sarà dotato di un sistema di audioguide tecnologicamente avanzate che permetterà la fruizione sincronizzata di tutti i contenuti in lingua inglese e tedesca.
Il museo narrante è stato inaugurato nel luglio 2011 ed è fruibile tutto l’anno negli orari di apertura del Castello (Orario invernale LUN-DOM 9:30/12:30 ultimo ingresso e 15:00/16:30 ultimo ingresso – Orario estivo LUN-DOM 9:30/12:30 ultimo ingresso e 16:00/18:30 ultimo ingresso)
L’allestimento del percorso museale è stato curato da aziende leader nel settore, dal regista Aldo Di Russo e Hubert Houben, quale direttore scientifico, e da un team di artisti di grandissimo spessore: Raffaele Nigro, Roberto Perpignani, Francesco Frigeri, Antonio Grambone, Sandro Di Stefano.
A nostro parere, è assolutamente da "vivere e sentire" l’intero percorso, che si percepisce in piena armonia con la sacralità del luogo e con la possibilità di provare un’esperienza che resterà ben impressa in quanto unica, suggestiva e spettacolare tra storia, mito e fantasia!

Fonte fotografica: Archivio Pro Loco Castel Lagopesole

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