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La protettrice dei sentimenti lucani, così si è definita recentemente, è tornata a casa. Arisa, con il Se Vedo Te Tour, fa tappa al Parco della Grancia e propone ai fan giunti anche da Taranto, Matera, Bernalda e Pignola, ovviamente, i brani del quarto album. Ma non solo. Oltre al proprio repertorio, Rosalba esprime la potenza, la sensualità e l’ironia della sua voce grazie alle interpretazioni di Losing my religion dei Rem, Ti sento dei Mattia Bazar, Cuccurucucu di Franco Battiato. Un’artista vera non un jukebox. E la sintonia con il pubblico raggiunge il clou al termine del live con le parole del singolo Quante parole che non dici rivolte ai suoi conterranei: arisa-lucano-300x292


Quante parole che non dite e vorreste gridare,
con il tempo esploderanno tutte nello stesso momento, tutte fino a farvi sentire meglio.

Prima del concerto, Arisa - in esclusiva per Il Lucano Magazine - ha ribadito una
sensazione condivisa con altri musicisti. Perché la gente non acquista i dischi degli artisti che ama? Perché in Italia pensiamo di avere tutto gratis? Perché non dare alla cultura uno scatto in più? Ecco cosa ci ha detto.


Nel 2014 Sanremo, Se vedo te prima, Se Vedo Te Tour dopo. Quale Arisa stai raccontando in giro per l’Italia?
Wow che bella domanda, solo una lucana me la poteva fare. Stiamo portando una arisa e il lucano magazinenormalità sul palco anche troppo dichiarata. Non vogliamo raccontare qualcosa in generale. Siamo lì ogni sera e cerchiamo di raccontarcela sera per sera.

Sei ritornata in Basilicata dopo la data a Matera e il videoclip girato a Maratea “Quante parole che non dici”. Ma è conveniente dire tutto?
Tutto no. Le cose giuste, le cose intelligenti. Essere pertinenti. Non sprecare il fiato.

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